Incrocio Manzoni 2.15
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Incrocio Manzoni 2-15, Manzoni nero, prosecco x cabernet sauvignon 2-15

Storia:

Si tratta di un vitigno isolato a Conegliano dal professor L. Manzoni tra il 1924 ed il 1930 da una popolazione di individui da lui ottenuti da fecondazioni artificiali di "Prosecco per Cabernet Sauvignon" e individuato con il numero 2-15. Vitigno con spiccato vigore vegetativo, rustico e di soddisfacente produttività.

incrocio manzoni 2.15La sua origine è davvero interessante: il prof. Manzoni stava procedendo alla fecondazione con diversi pollini di fiori di prosecco, intendendo ottenere un incrocio di uve bianche.
Per un banale errore un suo collaboratore gli portò il polline di Cabernet Sauvignon, con il quale l’ignaro professore fecondò i fiori di Prosecco denominando il cartoncino sulla pianta “Prosecco per Sauvignon”. L’errore fu scoperto molto dopo ma ormai era nato uno splendido vino: L’incrocio Manzoni 2.15.

Diffusione:

E' diffuso in provincia di Treviso e viene spesso vinificato in uvaggio con merlot, cabernet o altri vitigni.


La diffusione degli Incroci Manzoni, ad eccezione del Manzoni Bianco 6.0.13 (Riesling con Pinot Bianco) che è coltivato in molte regioni d’Italia, si limita per lo più alla provincia di Treviso dove oggi i cloni coltivati sono solamente l’Incrocio Manzoni 13.0.25 (Raboso Piave x Moscato d’Amburgo) e l’Incrocio Manzoni 2.15 (Prosecco x Cabernet Sauvignon).

  caratteristiche sensoriali del vino: il vino che si ottiene è di un bel rosso rubino vivo, di corpo asciutto, vinoso, fresco. Ha profumo caratteristico, appena leggermente selvatico, richiamando il sottobosco e in particolare il lampone e la mora. Molto buono da giovane, migliora invecchiando, acquistando profumi ampi e armoniosi.
 
abbinamenti consigliati: E’ un vino da tutto pasto e invecchiato, si sposa magnificamente ai grandi piatti di arrosto della tradizione trevigiana.
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